Altipiano incastonato fra le montagne delle Dolomiti Bellunesi, popolato fin dal Neolitico, è un borgo di antichissime origini.
La sua storia si intreccia con lo sviluppo dell’Impero Romano. Tale ipotesi, insieme a quella dell’esistenza del tracciato della Via Claudia Augusta, viene narrata da molteplici scrittori ed avvalorata dalla presenza di una Necropoli Romana (nella frazione di San Donato di Lamon), con sepolture uniche nel loro genere. I molti manufatti ritrovati sono custoditi nel Museo Archeologico di Lamon.
Un documento del 1177, inoltre, mostra una sorta di “costituzione lamonese” che attesta una sostanziale autonomia del Paese rispetto alle dominazioni delle varie epoche, anche grazie alla sua collocazione geografica.
Un altro simbolo della storia lamonese è la Chiesa di San Pietro che al suo interno raccoglie affreschi del 1500/1600 di importanti artisti veneti. Nel 1511 l’economia lamonese, basata soprattutto sullo sfruttamento boschivo e sulla pastorizia, peggiora. In questo periodo Clemente VII dona alla Comunità un legume che per secoli ha garantito un’alimentazione adeguata: il Fagiolo. Ogni anno vi si rende onore durante la manifestazione “A tavola nel feltrino – il Fagiolo”: quest’anno giunta alla 30^ edizione. Un’altra tipicità lamonese è la Pecora di razza Lamon. Si tratta di una popolazione autoctona, in passato diffusa in diverse province di Veneto, Trentino e Friuli ed attualmente presente soprattutto nel nostro Comune ed in alcuni altri comuni della Valbelluna. Considerata una razza a triplice attitudine, attualmente viene allevata in poche aziende e solo per la produzione di carne. Così, al fine di recuperarla e valorizzarla, dal 2015 l’Associazione “Fea de Lamon” organizza la “Rassegna della Pecora di Lamon”.
Lamon rappresenta una meta tranquilla che offre la possibilità di scoprire la nostra storia e che dista pochi chilometri dal Primiero e dal Feltrino. Il Monte Coppolo, il lago Senaiga e la campagna che forma l’altipiano, avvolgono il territorio lamonese che si presta ad escursioni che regalano panorami autentici, grazie alla natura incontaminata che preserva il territorio. Alcuni sentieri e paesaggi regalano forti emozioni, come il sentiero del Salton che conduce alla famosa cascata e le grotte vicine che hanno un altissimo valore speleologico.
La popolazione è uniformemente distribuita sul territorio, caratterizzato da innumerevoli frazioni: le più importanti Arina e San Donato, e a raggiera decine di borghi e contrade inerpicate sui pendii, custodi delle fatiche di un popolo antico che mantiene salde le proprie radici e che vuole far conoscere le sue peculiarità. La Pro Loco di Lamon, in sinergia con le associazioni del territorio e con il DMO (organismo provinciale di sviluppo per il turismo), attua azioni mirate a collegare il Paese con la Regione Veneto e con il Territorio Nazionale ed Europeo e non mancano azioni pubbliche, per lo sviluppo di progetti legati al turismo. Si deve dare merito ai tanti lamonesi che si impegnano per raggiungere uno scopo fondamentale: la salvaguardia del Territorio ed il mantenimento di un’identità forte insieme allo sviluppo turistico